Secondo l’Antitrust i consumatori sono stati costretti le variazioni, al rialzo, dei prezzi dell’energia elettrica e del gas. Il fatto è in aperto contrasto con la protezione normativa legata al Decreto Aiuti bis.
Le sanzioni più alte sono state recapitate a Enel ed Eni, rispettivamente di 10 milioni e di 5 milioni di euro.
L’elenco completo delle società sanzionate comprende: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. In base alla nota dell’Autorità le sei aziende “hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis”.
La norma aveva vietato aumenti in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi.
Sanzioni dell’Antitrust: i dettagli dietro ai provvedimenti.
Enel ed Eni, a cui sono state recapitate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni, hanno modificato unilateralmente i prezzi della fornitura a più di 4 milioni di consumatori. Le variazioni sono avvenute sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere, a propria discrezione, modifiche tariffarie, al termine dell’offerta economica scelta.
Da sottolineare che la sanzione ad Enel rappresenta un caso storico: è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando il Codice del Consumo è stato modificato.
Acea e Dolomiti ribadiscono che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni.
Il dato di fatto rimane che le due aziende hanno aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso specifico di Acea, c’è stata l’aggravante delle modifiche unilaterali in violazione della norma.
Per queste ragioni sono state applicate sanzioni pari a 560 mila euro ad Acea e 50 mila euro a Dolomiti. All’azienda l’Iberdrola è stata invece recapitata una sanzione di 25 mila euro, in quanto da maggio a ottobre 2022 la stessa ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche quest’ultima condotta ha aggirato di fatto l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale, così da aumentare i prezzi.
Anche Edison, come le altre aziende sopracitate, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. In questo caso, dato che la società in oggetto ha ristorato i propri clienti e considerato il numero marginale di clienti coinvolti, l’Autority ha deciso di imporre il minimo edittale di 5.000 euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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